La Legge di Bilancio 2017 ha potenziato l’applicazione del credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo introdotto col decreto Destinazione Italia (DL n.145/2013) estendendolo fino alla fine del 2020 (in precedenza 2019) e innalzandone l’importo.
Il ventaglio delle attività che danno diritto al credito di imposta è molto ampio (es. lavori sperimentali o teorici aventi la finalità di acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e fatti osservabili, ricerche pianificate o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, ecc.) e qualsiasi impresa può usufruire del beneficio a condizione di aver sostenuto una spesa pari almeno a 30 mila euro. La principale voce di spesa ammissibile è quella del personale impiegato nelle attività di ricerca e
sviluppo.
Il credito è pari al 50 per cento (in precedenza 25 per cento) della spesa annua sostenuta in eccedenza rispetto alla media della medesima spesa sostenuta nel triennio 2012-2014.
Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa ammissibile.